In questa guida mettiamo a disposizione un fac simile di scrittura privata nulla a pretendere Word e PDF.
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Come Compilare una Scrittura Privata Nulla a Pretendere
In ambito legale, la transazione è ciò che comunemente si intende come un accordo tra due o più parti. Questo strumento permette di risolvere definitivamente una controversia, sia che essa sia già arrivata in tribunale o che si trovi ancora in una fase preliminare. Quando si stipula una transazione, viene redatto un documento scritto che ridefinisce i rapporti tra le parti coinvolte, sostituendo eventuali accordi precedenti e chiudendo definitivamente tutte le rivendicazioni e contestazioni reciproche. In questo senso, la transazione assume la natura di un vero e proprio contratto.
La legge richiede la forma scritta della transazione solo se riguarda un contratto precedente anch’esso formalizzato per iscritto; in caso contrario, l’accordo può essere concluso anche oralmente, ad esempio con una stretta di mano. Però, in assenza di un documento scritto, potrebbe sorgere il problema di dimostrare l’effettivo raggiungimento dell’accordo. Al momento della firma di una transazione, le parti spesso includono una clausola che afferma che Con la firma del presente documento, le parti dichiarano di non avere più nulla a pretendere l’una dall’altra. Questa formulazione serve a confermare che tutte le questioni derivanti dal rapporto oggetto della transazione sono considerate definitivamente risolte e non potranno più essere messe in discussione o riaperte in futuro.
La dichiarazione di non avere più nulla a pretendere si applica a tutti i danni presenti, passati e futuri derivanti dallo stesso fatto illecito, purché siano conosciuti o conoscibili al momento della dichiarazione. Questo tipo di dichiarazione può essere utilizzata in vari contesti, come in una transazione commerciale, dove ad esempio il signor Neri, ricevendo dal signor Rossi una somma a saldo del compenso pattuito per un’attività svolta, afferma di non avere più alcuna pretesa nei confronti di quest’ultimo riguardo all’accordo stipulato o alla prestazione fornita. Allo stesso modo, un lavoratore dipendente potrebbe firmare una dichiarazione simile dopo aver ricevuto dal proprio datore una somma concordata come pagamento completo di quanto dovuto, inclusi compensi e trattamento di fine rapporto (TFR), in seguito alla cessazione del rapporto di lavoro. In questo caso, la dichiarazione serve a confermare che il lavoratore non avrà ulteriori rivendicazioni nei confronti del datore di lavoro. Un’altra applicazione di questa dichiarazione si potrebbe avere in caso di controversia tra un’impresa costruttrice e un acquirente per vizi riscontrati su un immobile. L’impresa, anche senza ammettere alcuna responsabilità, potrebbe decidere di riconoscere all’acquirente una somma a saldo e stralcio di tutte le pretese, al fine di evitare potenziali azioni legali. È fondamentale che l’acquirente dichiari espressamente di non avere più alcuna pretesa nei confronti dell’impresa relativamente ai vizi riscontrati e ai danni lamentati, in modo da chiudere definitivamente la controversia.
Quando una transazione riguarda l’obbligo di pagare una somma di denaro, che sia a titolo di risarcimento o di compenso per una prestazione, si parla di saldo e stralcio. Questo termine indica il pagamento di una somma ridotta rispetto all’importo originariamente richiesto, con l’obiettivo di chiudere definitivamente la lite in corso. Per esempio, consideriamo il caso in cui Luca contesta alla propria banca l’applicazione di interessi usurari, mentre la banca richiede il rientro di un debito di 20000 euro. Per evitare un contenzioso giudiziario, le parti potrebbero trovare un accordo, anche nel corso di un eventuale processo, stabilendo un importo forfetario ridotto che il debitore pagherà a saldo e stralcio per risolvere la disputa. In tali situazioni, è comune che il debitore includa nell’atto di transazione una clausola in cui il creditore dichiara di non avere più nulla a pretendere nei confronti del debitore relativamente al rapporto oggetto di contestazione. Questa dicitura formalizza la chiusura definitiva della vertenza e impedisce ulteriori rivendicazioni future da parte del creditore.
Ora che abbiamo esaminato a fondo la disciplina della dichiarazione di nulla a pretendere possiamo concentrarci sulla parte pratica, ossia su come redigere correttamente tale dichiarazione. Come accennato, la forma scritta è obbligatoria solo se la dichiarazione si riferisce a un contratto precedentemente stipulato in forma scritta; in caso contrario, è sufficiente la forma orale. Però, per garantire maggiore sicurezza e chiarezza, è consigliabile mettere per iscritto le intenzioni delle parti coinvolte. Non esiste un modello prestabilito da seguire per la redazione della dichiarazione di nulla a pretendere. Questa può essere inclusa alla fine di un altro contratto o costituire un documento separato. Indipendentemente dalla scelta, è importante che la dichiarazione includa alcuni elementi essenziali per essere completa e valida. I dati delle due parti devono essere chiaramente indicati, così come l’obbligazione che si considera estinta. La dichiarazione deve poi contenere la formula in cui si afferma di non avere più nulla a pretendere in merito alla controversia specifica. Inoltre, è fondamentale indicare l’eventuale somma erogata a saldo e stralcio e specificare le modalità di pagamento concordate. Infine, è consigliabile includere ulteriori dettagli, come l’oggetto della dichiarazione, il luogo e la data in cui è stata sottoscritta, e le firme delle parti coinvolte. Questi elementi garantiscono la piena validità della dichiarazione e riducono il rischio di future contestazioni.
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