Aggiornato il 9 Agosto 2024
Quando si parla di scrittura privata per locazione, si fa riferimento a un contratto molto preciso, quello che viene chiamato contratto di locazione.
In effetti, le scritture private possono essere unilaterali, cioè firmati da un singolo soggetto, o plurilaterali, firmati da più soggetti che esprimono la propria volontà.
I contratti rientrano proprio in questa seconda categoria.
I contratti di locazione possono essere stipulati anche senza la presenza di un notaio o di un altro pubblico ufficiale, restando del tutto validi, sempre che le parti provvedano a firmare il contratto e a inserirvi tutte le informazioni minime necessarie.
Indice
Come Scrivere Contratto di Locazione
Per iniziare, è fondamentale comprendere che in Italia, per legge, tutti gli accordi di locazione, sia che riguardino immobili destinati ad uso abitativo che non, debbono essere formalizzati attraverso un contratto scritto. Questo requisito è indispensabile sia per la locazione di appartamenti che per quelle di spazi come magazzini o garage. Non è necessario che il contratto sia stipulato sotto forma di atto pubblico, ovvero redatto da un notaio, ma può essere sufficientemente validato da una scrittura privata, che deve essere redatta e firmata da entrambe le parti coinvolte, senza la necessità di un intermediario come un agente immobiliare o il coinvolgimento di un pubblico ufficiale. Per quanto riguarda la scrittura privata, bisogna però sottolineare che, nonostante non richieda la formalizzazione attraverso atto notarile o autenticazione, deve essere obbligatoriamente registrata presso l’Agenzia delle Entrate per acquisire validità legale. Solo attraverso questo processo il contratto di affitto acquisisce efficacia legale e diventa esecutivo.
Secondo la normativa vigente, un contratto di locazione che non sia stato registrato, anche se redatto per in forma scritta, è considerato legalmente nullo, quasi come se non fosse mai stato redatto. Di conseguenza, se un contratto di affitto redatto con scrittura privata non viene regolarmente registrato, esso non produce alcun effetto legale. Questo significa che tutti gli accordi e gli impegni in esso stipulati non avranno alcuna validità legale; di fatto, è come se non fossero mai stati formulati.
In assenza di registrazione, quindi, diventa inutile stabilire anticipatamente dettagli come il prezzo del canone di locazione o la data di scadenza del contratto. In tale scenario, nessuna delle parti coinvolte nel contratto non registrato potrebbe ricorrere alle vie legali per far valere i propri diritti o rivendicare l’adempimento degli accordi predefiniti, poiché questi non sarebbero riconosciuti in sede giudiziaria.
Fatte queste premesse, vediamo come compilare il contratto di locazione.
Oltre agli estremi identificativi del locatore e dell’inquilino, rispettivi nomi, cognomi, data e luogo di nascita, luogo di residenza, codice fiscale, vanno riportati anche i dati salienti riguardanti l’immobile da locare, ovvero la sua ubicazione, via, numero civico e Comune, il numero dei vani, dei metri quadrati, l’altezza del piano, se trattasi di un condominio, oltre che la durata del contratto e la data di scadenza, l’importo del canone mensile concordato e la possibilità o meno del proprietario di rivalutarlo annualmente sulla base degli indici Istat, al 75% di tale indice per i contratti a canone concordato, detti anche del tipo 3+2. Vanno anche stabilite la data di pagamento di ciascun canone e le modalità.
Inoltre, il proprietario deve scrivere se intende avvalersi per il primo anno del contratto del regime fiscale ordinario o della cedolare secca. In questo secondo caso, l’inquilino ha la certezza che non potrà subire variazioni dell’importo del canone per tutta la durata in cui il locatore avrà optato per questo tipo di tassazione.
Il contratto deve anche specificare se le spese di registrazione e relative al pagamento dell’imposta di bollo, 16 euro ogni 4 facciate o 100 righi, vanno ripartite in parti uguali o meno.
Infatti, come anticipato, la scrittura privata deve essere registrata entro trenta giorni dalla data di decorrenza del contratto o di pagamento del primo canone all’Agenzia delle Entrate. Attenzione massima per il proprietario, se l’inquilino decide di denunciare la mancata registrazione del contratto, egli rischia non solo un’ammenda salata, ma soprattutto dovrà accontentarsi per la durata residua del contratto di riscuotere un canone annuo non superiore a tre volte l’importo della rendita. Ponendo che questa sia di 500 euro, ciò equivarrebbe ad affermare che il canone mensile che potrà percepire sarà non superiore a circa 120 euro al mese.
Se all’inquilino viene chiesto il pagamento di una caparra, di importo non superiore a tre mensilità di canone, questo deve essere specificato nel contratto, così come l’eventuale minore tempo richiesto per il preavviso dovuto dall’inquilino per il caso di mancato rinnovo del contratto alla scadenza. In mancanza di statuizione tra le parti resta vigente la previsione legale dei 6 mesi.
Fac Simile Scrittura Privata per Locazione Word
Di seguito è possibile trovare due modelli di contratto di locazione Word, uno da utilizzare per i contratti del tipo 4+4 e uno per i contratti a canone concordato.